Questa è una delle domande che mi viene fatta dai clienti. Vediamo di fare il punto della situazione.
Siamo al 23 di aprile, non sono state pagate le cassa integrazione, lo vediamo tutti allora perché questo ritardo? Cosa sta succedendo? E soprattutto quando arriveranno questi soldi? Cerco di spiegarlo in maniera veramente molto semplice… capiamo qual è l’iter.
Per gestire l’emergenza da Covid-19 non viene previsto un ammortizzatore sociale unico ma ce ne sono ben 25 casse integrazione diverse con normativa articolata,circolari interpretative che si susseguono ogni giorno e che continuano tutt’oggi, siti internet fermi, insomma UN VERO CAOS.
Prendiamo in riferimento il mese di Marzo, l’azienda non lavora oppure lavorare a tratti. Il professionista a fine marzo, ad inizio aprile invia la pratica di cassa integrazione guadagni, la invia ad enti diversi con procedure molto articolate e va ad indicare quali sono per lo più i periodi che saranno interessati e quali sono indicativamente i lavoratori coinvolti. A questo punto l’Ente riceve la domanda e passano dei giorni, tanti giorni, troppi giorni prima che provveda ad un’approvazione ufficiale rilasciando un’autorizzazione.
Quando il professionista finalmente ricevere l’autorizzazione e siamo praticamente in questo periodo, a quel punto è solo a quel punto può trasmettere all’ente di riferimento un consuntivo in cui va ad indicare cosa è successo veramente nel mese di marzo cioè quali sono state le giornate o le ore usufruite di cassa integrazione di marzo e quali sono stati effettivamente i lavoratori coinvolti.
L’Ente riceve il riepilogo e inizia a fare i pagamenti ai dipendenti. Il dipendente riceve a questo punto il pagamento dall’Ente che si prevede verso metà maggio per essere realistici e non entro il 30 aprile come annunciato dal Governo nei giorni scorsi.
Il dipendente può fare una richiesta alla banca per avere un anticipo della cassa integrazione. Qual è il problema? La banca chiede una serie di documenti, di moduli e tra questi moduli c’è anche questo riepilogo che il professionista deve avere inviato agli enti competenti, quello di cui parlavamo prima, il consuntivo. Se il professionista lo sta preparando in questo momento, o meglio lo sta cominciando a predisporre in questo momento (PERCHE’ SOLO ADESSO STANNO ARRIVANDO LE AUTORIZZAZIONI DA INSERIRE NEL MODELLO), come si può pensare che sia in grado di fornirlo al dipendente che lo gira alla banca? La banca solo se lo acquisisce esegue il pagamento. Viene da pensare che forse al dipendente in certi casi possa convenire proprio saltare questa richiesta alla banca e mettersi l’anima in pace ed aspettare il pagamento diretto da parte dell’INPS. Insomma il procedimento è sicuramente molto articolato, dispendioso, con tempi veramente lunghissimi e irragionevoli. Si poteva sicuramente evitare con degli automatismi e meno burocrazia.
Comunque, in qualità di professionisti, ce la metteremo tutta per fa si che le casse integrazioni arrivino nelle tasche dei lavoratori il più presto possibile.
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